Altrimenti nota come la torta maledetta, da quella volta che mentre la mettevo in forno la teglia mi scivolò dalle mani e vi lascio immaginare il disastro: schizzi di crema dappertutto, la base irrimediabilmente distrutta, un sacco di lavoro perduto... etc. etc.
Quest'anno mi sono quasi costretta a rifarla, e non solo perché è troppo buona per rinunciarvi, ma quasi per esorcizzare il ricordo di quella volta e fare come i romani quando vinsero Pirro, che cambiarono il nome a Maleventum e ne fecero Benevento. Ma sì, benedetta la torta e pure Pille Petersoo (Nami-Nami) che è l'autrice della ricetta.
La pasta frolla, senza nulla togliere a Pille, potete sostituirla anche con una di vostra particolare fiducia. Ogni tanto io uso quella di Felder o di Conticini con ottimi risultati.
Base
- 180 g di farina 00 (#405);
- 2 cucchiai di zucchero;
- un pizzico di sale;
- 100 g. di burro freddo a pezzetti;
- un uovo M;
- buccia di arancia grattugiata (la metto io).
Intridere farina, zucchero, sale e burro in briciole. Aggiungere l'uovo, compattare rapidamente e mettere in frigo per mezz'ora.
Nel frattempo sbucciare e tagliate a pezzetti
- 300 g. di rabarbaro.
Lasciar intiepidire e intanto preparare la crema:
- 75 g. di burro morbido;
- 150 g. di zucchero;
- una bustina di zucchero con vaniglia o 1 cucchiaino di estratto di vaniglia;
- 250 g. di yoghurt naturale;
- 2 uova;
- 100 g. di cocco râpé, non zuccherato.
Battere burro e zucchero a pomata, aggiungere lo yoghurt, le uova e infine il cocco. Spargere sulla base i pezzetti di rabarbaro e coprire con la crema. Rimettere in forno - e questo fu il momento diabolico in cui, oooops! volato lo stampo tutto si spiaccicò per terra - e cuocere ancora per 30-35 minuti finché la superficie è di un bel colore dorato.